jeudi 8 janvier 2009

Presentazione

« Traversate 1 - 2 - 3 » non esce dalla coscia di Giove, ne come Atena, dalla testa di Zeus.
Questo insieme artistico e filosofico è nato dalla matrice di un laboratorio di ricerca sull’ « Orestiade di Eschilo », che la regista e drammaturga, Barbara Bouley-Franchitti apre nell’ agosto del 2004.

Dal marzo 2005, questo laboratorio e le sperimentazione artistiche che genera sono portato dalla nostra compagnia « Un Excursus ».
In Francia e in Italia più d'una cinquantina di persone (artisti, technici, autori, traduttori e filosofi) a lavorato su questo programma. Il laboratorio è presentato sotto il simbolo "Année Européenne du Dialogue Interculturel" è sovvenzionato dalla Regione Ile de France. È stato in residenza in vari luoghi dove ci sono state delle presentazioni di prove artistiche di fronte a un pubblico sempre più numeroso.
Esempio : Traversata 2 è stato sperimentata al Studio-Théâtre della Comédie Française nel maggio 2006 e Traversata 4 all’istituto Nazionale di Dramma Antico di Siracusa nel maggio 2008.

Queste traversate sono l'espressione poetiche di riflessioni sull'Orestiade di Eschilo, sulla legame originario tra il teatro antico e politico, sul pensiero filosofico di Pier Paolo Pasolini, sulla questione della democrazia e sulle conseguenze per le nostre società occidentali della scomparsa delle Furie (protettrici della famiglia, dell'ospitalità e della natura).

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Bipolarità

La forma di TRAVERSATE 1, 2, 3, 4 è come lo indica la sua parentesi, bipolare :
→ Un polo artistico demultiplicato dove si costeggiano le parole, i gesti e i canti (l’organico) e le nuove techniche (suoni, immagini).
→ Un polo teorico et critico : organizzazione di una tavola rotonda e/o di proiezioni-riflessioni.

È grazie a questa confrontazione benevola, inedita, tra arte e filosofia, su questo testo teatrale fondatore della nostra democrazia che nasceranno, lo speriamo, le problematiche, l’incontro e il dibattito. Ogni traversata ha in se stesso la possibilità del dibattito ma nessuna è proposta solo cosi. Non vogliamo presidere una seduta-dibattito. La voce del popolo è l’unica profezia. Il dibattito non puo cominciare con l’unica volontà di un piccolo gruppo e purtroppo questo pilastro della democrazia diventa giorno dopo giorno, un simulacro che ha come modello il dibattito televisivo. Il dibattito intorno alle problematiche di democrazia potra esistere solo col profondo desiderio di un’assemblea dove ogni cittadino sa qual’è il suo ruolo.

Traversate 1 2 3 4

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Forma della traversata 1
Durante un banchetto (festivo e cognitivo), un gruppo di lettori « italofrancesi», fa sentire al pubblico qualche pezzo scelto di questa traduzione particolare dell’Orestiade.
Dei testi politici e delle intervenzioni di « specialisti » danno la possibilità di penetrare meglio il contesto storico dell’opera (Italia 1960).
Le letture proposte sono accompagnata da canti, danze e proiezione vidéo.

Forma della traversata 2
Pier Paolo Pasolini scopre nel il suo PILADE, il gioco delle alleanze inorganiche dei caratteri antichi dell'ORESTIADE che costituiscono le fondazioni dei nostri sistemi politici.
E una lettura (quasi integrale), à 8 voci, di questa opera teatrale che vi proponiamo qui ; una lettura scenica constituta dei imaggi vidéo e di appunti drammaturgici scitti da Barbara Bouley-Franchitti.
Per "Pilade", « Messa in bocca » e « Mise en espace » sono i dispositivi più appropriati anzi che una messa in scena, che rischia di confondere le piste molto dense nella questa opera.

Riassunto : Oreste, il matricida ritorna a Argos trasformato dal suo passaggio ad Atene dove assiste alla nascita del primo tribulane umano, creatura della democrazia e la ragione che ha assolve il suo crimine. Ritrova qui le Furie, la sua suora Electre e il suo più buon amico di Pylade. Un confronto delle idee comincia sulle domande del potere e le forme di governo: Fascismo, la Democrazia o Rivoluzione di sinistra che non porta ancora un nome ?

Forma della traversata 3
Dopo il visione di « Appunti per un Orestiade Africana » di Pier Paolo Pasolini (1970), vi proponiamo uno nuovo confronto tra questa traduzione pasoliniana dell'"Orestiade" e degli intellettuali africani, autori e storici.
effettivamente nel questo film, Pasolini confronta i suoi appunti filmici sull'Africa e i suoi analisi dell'Orestiade e della democrazia con un gruppo di studenti africani dell’Università di Roma.
i studenti di oggi si ritrovano anche astore una tavola rotonda che analizza più profondamente la visione politica di Pasolini.
Quasi 50 anni dopo le indipendenze e dopo l’instaurazione della democrazia in molti paesi africani, come siamo rispetto a queste domande ?

Forma della traversata 4
"E adesso comincia la quarte parte della trilogia" (una traversata dell'Orestiade sotto lo sguardo di Pier Paolo Pasolini) è l'espressione visiva di lavori artistici e filosofici sotto la forma di una " memoria cinematografica".
Questo film, realisato da Barbara Bouley, è un manifesto poetico anti-guerra e un omaggio alle antiche furie (Erinni della trilogia di Eschilo) e a quelle contemporanee (nonne della piazza di Mayo in Argentina, madri in lutto) che lottano in modo non-violento contro la postura vorace, e guerriera di potero patriarcale conquistatoro.
Per più informazioni : blog del film

La visione pasoliniana dell’orestiade

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« Voi tutti conoscete la trama dell’Orestiade di Eschylo, la ripeto qui in poche parole e diro soltanto i fatti : Siamo ad Argo la citta di qui era Agamennone che sta per tornare da Troia dove è andato a combattere. Sua moglie Clytennestra lo aspetta ma è inamorata di un’altro uomo, di Eggisto. E lo aspetta dunque con l’intenzione di eliminarlo di ucciderlo. Agamennone ritorna col suo esercito, lacero, stanco, distrutto nella sua citta e Clitennestra con un inganno lo uccide.
Inutilmente, Cassandra, la schiava che Agamennone aveva portato con se da Troia, profetiza questo atroce omicidio. Agamennone e Clitennestra hanno due figli, Oreste e Elettra. Elettra è presente al delitto. Oreste, invece è lontano dalla patria. Ma quando diventa giovane, quando ha 20 anni, ritorna ad Argo, incontra di nascosto Elettra sulla tomba del padre Agamennone e insieme decidono di vendicarsi.
Oreste si presenta sotto altre spoglie alla corte di Argo e con un inganno uccide ferocemente sua madre Clitennestra.
Ma non appena uccide sua madre ecco che si presentano di fronte a lui Le Furie, le Erinni, le dee del terrore archaico ancestrale. Oreste fugge ma lo protegge il dio Apollo. Il dio Apollo lo consiglia di rivolgersi alla dea Atena che è la dea della democrazia e della ragione, cioè della nuova città di Atene.
La dea Atena decide di aiutare Oreste, ma non di aiutarlo diciamo cosi dall’alto come dea, vuole aiutarlo facendolo giudicare dagli altri uomini, istituisce cosi il primo tribunale umano. Questo tribunale umano, della democrazia e della ragione assolve Oreste.
Le Furie vengono trasformate dalla dea Atena, da dee del terrore ancestrale in dee diciamo cosi dei sogni e dell’ irrazionale che permane accanto alla democrazia razionale del nuovo Stato.»

P. P. Pasolini
Estratto del documentario Appunti per un Orestiade africana